Si è spesso discusso su quali fossero i personaggi politici del passato da annoverare nel Pantheon del PD. Difficile appassionarsi seriamente al tema, considerata la circostanza che è sembrato più un esercizio da “manuale Cencelli”, giusto per non scontentare nessuno, che il tentativo di individuare solide radici del nuovo Partito. Nell’epoca dei social potrebbe essere assai più interessante individuare alcune facce, anche poche, che però sono cuore, testa e anima di tutti quelli a cui intendiamo rivolgerci per costruire il PD che abbiamo in mente.
Il mio personale facebook ha l’orizzonte limitato alla mia città e ad alcuni dei miei compagni ed amici, rappresentativi, comunque, di un parterre molto più vasto. Penso a Gianni, per tutti “Robabella”, per via di una storica attività commerciale gestita dal padre. Prezioso custode della vita quotidiana del circolo e, perciò, lì quotidianamente presente. Ha militato per una vita nella DC, poi nei Popolari, poi nella Margherita. Non ama essere definito “cattolico democratico”, rivendica con orgoglio il suo essere democristiano e la profonda e granitica convinzione che i valori del cristianesimo in politica debbano essere necessariamente coniugati con quelli altrettanto nobili del socialismo. Voleva assolutamente conoscere Enrico Rossi e pensai fosse opportuno spiegargli prima cosa Rossi e Caldarola intendessero per “Rivoluzione Socialista”, quasi a tranquillizzarlo. Mi sbagliavo. “A me non fa paura né la rivoluzione né il socialismo. Capisco te, piuttosto. Voi ex comunisti sentite ancora il peso di ciò che è successo nei Paesi dell’est. Io, per fortuna, quel fardello non lo porto”. Conobbe e ascoltò Rossi con molta attenzione. Poi gli parlò: “Presidente, tu hai un grandissimo difetto: si capisce subito che sei una persona onesta”. Dubito che Rossi abbia mai avuto attestazione di stima migliore!
Mi vengono, poi, in mente i volti di Antonella e di Maria. Nessuna esperienza di militanza alle spalle, due giovani donne impegnate nel sociale, assistenza ai migranti, ai “senza nome” l’una, l’attenzione verso i bambini con particolari disabilità o condizioni personali e familiari difficili l’altra. Entrambe candidate per il centrosinistra alle passate, sfortunate, amministrative, entrambe molto titubanti quando fu proposto loro di candidarsi. Però poi la passione, la quantità e, soprattutto, la qualità del lavoro svolto, chi nelle iniziative politiche chi anche nelle istituzioni cittadine, sono straordinarie. Parlando di loro con alcuni compagni e compagne già navigati alla politica, dissi che avevamo creato due mostri. E dubito che abbiano mai avuto attestazione di stima migliore! Sono state conquistate da un aspetto della proposta politica di Rossi: il valore assoluto, preminente e irrinunciabile della legalità. Perché Gianni, Antonella, Maria, Teresa, Mariapia, Sabina, Iaia, Annamaria, Tommaso, Gino, Daniele, Mario (che contesta il divieto impostogli di non potersi presentare durante le sedute del consiglio comunale, lui consigliere, con una maglietta su cui è stampata l’effige di Ho Chi Min) e moltissimi altri che non posso citare unicamente per ragioni di spazio, le mie “facce da libro”, sono quotidianamente e senza risparmio impegnate per l’affermazione della legalità, che quotidianamente e senza risparmio, in un luogo di frontiera in tal senso come Cerignola e la Capitanata, si tenta di umiliare. Non sono quindi, o non sono solo, lo zoccolo duro del “rossismo” (perdonate l’orrendo neologismo) nella terra di Di Vittorio. Molti di loro si sono schierati, altri no ma tutti saranno sensibili e grati nei confronti di coloro che non li lasceranno soli in questa dura e difficile battaglia.
Ma sono anche la sintesi di ciò che avrebbe dovuto essere, dalla sua nascita, il PD e ancora non è.
E, comunque, se tra gli 807 “sondati” da IPSOS pubblicato oggi su un quotidiano, che hanno già detto in molti che voterebbero Rossi segretario del Pd (il36% delle preferenze), ci fosse stato qualcuno di noi, le percentuali, forse, sarebbero state diverse.
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Nella foto di copertina: Enrico Rossi alla presentazione del libro “Rivoluzione socialista” a Cerignola