Chris Williamson

Chris Williamson: “Come ho strappato un seggio ai Tory”

Abbiamo conosciuto Chris Williamson due anni fa quando fu invitato a partecipare a Reggio Emilia ad una iniziativa sulla sinistra italiana ed europea. Chris e il Labour avevano da poco perso il seggio di Derby North a favore dei Conservatori per soli 41 voti. Lo scorso 8 giugno i laburisti lo hanno riconquistato ribaltando il risultato del 2015 con una maggioranza di oltre 2000 voti. Chris, in questo articolo per L’Argine, ci spiega il ruolo fondamentale che ha avuto la leadership di Jeremy Corbyn in un territorio difficile.

Fate attenzione! Sto per rivelare come il Labour ha riconquistato Derby North, il seggio più marginale d’Inghilterra
Prima, un po’ di contesto. Sono stato il deputato di Derby North dal 2010 al 2015. Alle elezioni successive, il partito conservatore ha vinto il seggio per soli 41 voti. Derby, come il resto delle Midland, ha votato per la Brexit. La regione è un gran grattacapo per il Labour; nonostante gli importanti risultati di questo mese – che hanno ribaltato il tentativo di Theresa May, rivelatosi poi vano, di aumentare il suo potere – qui il partito ha perso quattro seggi su cinque, due dei quali non avevano mai avuto un deputato dei Tory.
Perché Derby North è andato in controtendenza?
Il lancio del manifesto del Labour è stato un punto di svolta nella campagna. Sono cambiate molte cose dai giorni in cui, due anni fa, gran parte dei parlamentari del Labour non avevano alcuna intenzione di votare contro le riforme al welfare che avrebbero colpito, in risposta alla crisi bancaria, i più vulnerabili. Il leader del Labour, Jeremy Corbyn, e il cancelliere ombra, John McDonnell, hanno proposto un programma chiaro in linea con l’umore del paese e con la congiuntura economica che stiamo affrontando. La retorica “populista” del manifesto non si è risparmiata sulla necessità di riequilibrare il nostro sistema contributivo in favore dei ceti più deboli. Ma, ad uno sguardo più approfondito, i piani del Labour per una banca nazionale per gli investimenti sono riforme strutturali necessarie per portare a una nuova era di crescita equa, simile alle misure promosse dal partito nel 1945.

Ovviamente, i mezzi d’informazione più legati all’establishment si sono scagliati contro il Labour e il nostro leader cosiddetto radicale. Tuttavia, il consenso popolare di Corbyn ha aiutato a fare la differenza. Il partito laburista rappresenta oggi il più grande partito in Europa con oltre mezzo milione di iscritti. I militanti sono stati mobilitati sia per il porta a porta che online: al culmine della campagna nello stesso giorno ce n’erano più di 150 in giro per Derby. L’8 giugno erano il doppio.

Nella foto: Un affollato comizio di Jeremy Corbyn

Ovunque Corbyn parlasse, c’era folla ad attenderlo. Alcuni, per incitarlo, hanno modificato un coro da stadio. Anche sulla rete milioni di fiori sono sbocciati: le uscite ufficiali del partito non erano al passo degli innumerevoli account che si sono attivati e che hanno creato un nuovo sentimento di sinistra per il Labour. Il valore di questo nuovo ‘habitat‘ culturale non può essere sottovalutato e la nostra campagna a Derby North è stata una delle poche in cui i singoli candidati hanno attivamente cercato di riprodurlo.

Ho portato avanti, con orgoglio, una piattaforma programmatica che si è rivelata capace di attrarre l’energia e il supporto di elettori più giovani ed elettori più anziani. Per i giovani Corbynisti gli scontri tra fazioni nel Labour non avevano alcun senso. Questi sostenitori hanno saputo coinvolgere gli elettori più vecchi e cinici, il cui voto per la Brexit ha rappresentato un rifiuto del neoliberismo e dell’affossamento della coscienza di classe della working class che ha accompagnato il declino del manifatturiero.

Il risultato in questo collegio popolare è stato il frutto dell’onda d’urto che, grazie a Corbyn, si è ripercossa sul partito laburista e che, con la crescente probabilità di nuove elezioni generali, promette di diventare l’onda della speranza che si diffonderà in tutto il paese.

Nella foto di copertina: Chris Williamson, deputato laburista

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