Rossi

Enrico Rossi: Il 4 marzo otterremo un buon risultato. E dopo il 4 marzo il Partito del Lavoro

“Io mi auguro che complessivamente in Toscana la sinistra ottenga un buon risultato, vedremo, poi, quali saranno i risultati”. Enrico Rossi, presidente della Toscana ed esponente di Liberi e Uguali, parla con i giornalisti a margine della presentazione del piano intergrato della regione Toscana per l’occupazione.  Rossi ha preferito fare campagna elettorale soprattutto fuori dalla Toscana, “perchè non volevo che si sopvrapponessero troppo il mio ruolo di presidente con quello di esponente di Liberi e Uguali. Poi, in altre situazioni, in altri momenti, ci sarà tempo e modo di discutere e di valutare”.

Andando al dopo elezioni, Enrico Rossi rilancia la sua idea sulla prospettiva di un partito unico della sinistra dopo l’esperienza di Liberi e Uguali: “Io sono perché si costruisca un partito del lavoro organizzato sui territori in sezioni, con chiare regole per quanto riguarda le garanzie di partecipazione dei militanti, non solo per quando c”è da andare a individuare il capo, ma anche per decidere sui punti più importanti, sulle scelte più importanti della politica”.  Un partito che, a parere del presidente della Toscana, si deve chiamare Partito del lavoro, “perché – spiega – si riferisce al lavoro in senso allargato, quindi non soltanto al lavoro dipendente, agli operai, ma anche alle partite Iva, a chi il lavoro non ce l”ha, a chi ha il lavoro precario, a chi lavora nelle piccole imprese, agli imprenditori che investono, agli artigiani: in senso largo un partito del lavoro, perché io penso che ci sia da riequilibrare in questa fase il rapporto tra lavoro e capitale”.

A proposito del lavoro, Rossi  è tornato sul futuro di Aferpi, l’acciaieria di Piombino che sta per passare di mano, da Cevital agli indiani di Jindal.  “Noi – dice Rossicontinuiamo a lavorare: anch’io penso che sia stata gettata un po” di luce, vediamo”.  “Per me la questione di Piombino che torna a produrre acciaio è questione dirimente per il mio impegno di presidenza della Regione Toscana. E’  stato fatto un tentativo con l’imprenditore Rebrab, questo tentativo per una serie di ragioni non è riuscito”. Nel frattempo, osserva Rossi, “comunque 2.100 persone sono state riassunte, Piombino soffre, noi abbiamo fatto un porto e si tratta di valorizzarlo di farlo funzionare. Insomma è una prova pesante, difficile, ma io lavorerò comunque con grande determinazione come ho sempre fatto, e confido che alla fine otterremo dei risultati significativi e importanti per Piombino, per i lavoratori, per tutta la regione. Come vedete, insomma, non demordiamo”. “Noi – conclude il presidente della Toscanaabbiamo ancora da lavorare, la Giunta regionale, per quello che mi riguarda,  continuerà a lavorare fino al 2020″. 

Commenti