Giuseppe_Conte1

Giuseppe Conte ha ricevuto l’incarico per formare il governo Lega-5Stelle

Dopo quasi due ore di colloquio Giuseppe Conte ha accettato con riserva (secondo la consolidata consuetudine) l’incarico di formare il nuovo governo conferitogli dal presidente della Repubblica Sergio Mattarella. Nelle sue prime dichiarazioni ha prima ha confermato la collocazione europea e internazionale dell’Italia nel rispetto dei conseguenti adempimenti. E in questo modo ha rassicurato le preoccupazioni più volte fatte valere proprio dal capo dello Stato.

Nello stesso tempo però ha più volte tenuto a rimarcare come lui non sia un semplice portavoce di Di Maio e Salvini, ma come si senta legato politicamente all’impostazione programmatica delle due forze politiche che saranno l’ossatura del suo esecutivo: la Lega e i Cinquestelle. Per questo ha enfaticamente sottolineato al termine delle sue brevi dichiarazioni la sua intenzione di essere un vero e proprio “avvocato difensore” del popolo italiano e delle sue aspettative, “anche all’estero“. In perfetta sintonia con il “prima gli italiani” più volte ribadito da Salvini. In precedenza aveva anche detto che il Paese attende risposte concrete dal “governo del cambiamento” (espressione questa grata in particolare al leader grillino). Ha poi aggiunto che sarà lui a mettere a punto e a presentare il programma del governo alle Camere sulla base degli accordi in proposito tra le forze politiche della maggioranza, ai quali peraltro ha lui stesso collaborato. Insomma, pur evitando di usare la parola “contratto“, Conte è stato molto attento (lui figura più marcatamente tecnica) a presentarsi come il presidente politico di un governo a forte identità politica. Massimo rispetto, dunque, per il dettato costituzionale e delle alleanze internazioinali, al quale Mattarella ha più volte richiamato tutte le forze politiche, ma al tempo stesso nessuna presa di distanze dalla cifra populista delle due forze politiche che dovranno sostenere il suo governo bicolore.

Il colloquio con Mattarella è stato particolarmente lungo e impegnativo: i due non si conoscevano. E forse qualche strascico lo avevano lasciato anche le polemiche sui curriculum un po’ gonfiati del presidente incaricato. Polemiche che tuttavia non hanno impedito a Mattarella di conferirgli l’incarico pieno dopo una accorta e approfondita riflessione.

A questo punto Conte, che già ieri sera ha incontrato i presidenti di Camera e Senato, terrà i suoi colloqui con le forze politiche, e preparerà in questa fase anche la lista dei ministri. Molto è già a stato fatto in questa direzione. Il nodo più delicato da sciogliere resta quello del titolare dell’Economia. Salvini anche oggi ha confermato la candidatura di Paolo Savona per il suo partito: Un nome sul quale pesano le riserve dovute al fatto che l’economista in questione, già direttore dell’Ufficio studi della Banca d’Italia e successivamente anche direttore generale della Confindustria, nonchè ministro del governo Ciampi, è considerato un critico della moneta unica europea. C’è per questo chi pensa (e la notizia è rimbalzata anche dal campo leghista) ad un’ipotesi Giorgetti. Al tempo stesso nell’esecutivo dovrebbero entrare anche Salvini (Interni) e Di Maio (Lavoro), ai quali potrebbe essere anche affidato un ruolo di vicepresidente del Consiglio. Per rafforzare la caratterizzazione politica del bicolore.

Intanto in campo leghista si segnala un colloquio tra Salvini e Maroni, che segna un superamento di vecchie tensioni. Anche se non risulta esserci al omento un’ ipotesi che l’ex governatore della Lombardia possa essere titolare di un dicastero del nascituro governo.
Insomma a questo punto la palla passa tutta nelle mani del presidente incaricato che, come prevede la Costituzione, quando scioglierà la riserva proporrà i nomi dei ministri al presidente della Repubblica, al quale spetta ogni decisione in proposito. Sono le regole della Repubblica da sempre, anche se anche oggi non sono mancati riferimenti impropri alla nascita di una terza Repubblica.

Foto in evidenza: Giuseppe Conte, il presidente del consiglio incaricato

Commenti