
Giustizia, lotta alle mafie, carcere. Cosa prevede il programma di Liberi e Uguali?
Queste le proposte programmatiche di Liberi e Uguali per le elezioni politiche del 4 marzo 2018. Puoi consultare il programma completo a questo indirizzo: http://liberieuguali.it/programma/
La giustizia uguale per tutte e tutti
Il problema principale della giustizia è quello dell’efficienza e della produttività.
È indispensabile procedere al completamento della informatizzazione dei processi in ogni ambito e settore e fare in modo che lo sviluppo della macchina giudiziaria proceda a pari passo con l’innovazione tecnologica. Andrebbero poi predisposti piani per l’adeguamento del personale secondo almeno la media comparata degli altri Stati dell’Unione Europea, con conseguenti piani di adeguamento delle strutture giudiziarie.
In tema di processo civile occorre ridurre la lunghezza dell’istruzione della causa, assicurando tempi certi e celeri per l’emissione della sentenza. Anche in tema di giustizia penale fondamentale è il problema della durata dei processi, da affrontare ponendosi l’obiettivo di avere una sentenza nel tempo più breve possibile, avere una sentenza giusta, avere una certezza dell’effetto risarcitorio e/o riabilitativo della condanna, recuperando la funzione rieducativa della pena e rafforzando le misure alternative.
È essenziale intervenire sulla tracciabilità dei pagamenti per contrastare i molteplici reati dalla corruzione al riciclaggio anche valutando la reintroduzione di una soglia più bassa all’uso del contante. La lotta alle mafie deve essere una priorità e va continuamente alimentata, stante l’ampiezza delle infiltrazioni e la loro ramificazione non solo nazionale. Da questo punto di vista educare i giovani alla legalità rappresenta un impegno prioritario. Il regime del carcere duro per i mafiosi che mantengano un rapporto con i propri territori d’influenza non va mitigato e vanno tutelati i testimoni e i collaboratori di giustizia nei processi di mafia.
È urgente un intervento sul sistema carcerario e una riforma dell’ordinamento penitenziario per garantire il rispetto della dignità della persona, anche quando detenuta. Il numero di suicidi in carcere è un dato che non può essere più ignorato.
Va modificata la normativa, pur approvata dal nostro Parlamento di recente, sul delitto di tortura secondo le indicazioni che ci provengono dall’ONU e dagli organismi europei.