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L’Argine: Un altro giorno di terrore in Germania

DA ORIENTE A OCCIDENTE. GUERRA ED ECONOMIA.

Germania, Ansbach. Cosa sappiamo finora: poco dopo le 10 di ieri sera, un richiedente asilo siriano di 27 anni si è fatto esplodere all’esterno di una vineria dopo che gli era stato impedito l’accesso a un festival musicale. Dodici i feriti, tre gravi. La bomba era contenuta in uno zaino indossato dall’attentatore e conteneva abbastanza pezzi di metallo da uccidere molte persone, afferma il ministro dell’interno bavarese, Joachim Herrmann. Herrmann, inoltre, afferma che la motivazione terroristica non può essere esclusa. Il centro della città è stato chiuso ed è sorvegliato da 200 poliziotti. Il festival, a cui avevano preso parte almeno 2.000 persone, è stato evacuato e cancellato. Il sospetto, conosciuto dalla polizia, era in Germania da due anni e gli era stata rifiutata la richiesta di asilo un anno fa. Nonostante ciò, non era stato rimandato in Siria per via della guerra civile, ma era prossimo a essere deportato in Bulgaria. Aveva provato a suicidarsi due volte, ma aveva ricevuto assistenza psichiatrica presso l’ospedale locale. L’incidente è il terzo attacco su civili in Germania, questa settimana. PRecedente ente c’erano stati altri due eventi: l’attacco a dei passeggeri su un treno con un’ascia e un coltello da parte di un adolescente di origini afghane e la sparatoria di Monaco di venerdì. (The Guardian)

Afghanistan. Le morti dei civili hanno raggiunto livelli da record nella prima metà del 2016, afferma un rapporto dell’ONU. Fra gennaio e giugno 1.601 civili sono stati uccisi e 3.565 feriti – un incremento del 4% delle morti rispetto all’anno scorso. I numeri indicano un’instabilità crescente in Afghanistan, fra talebani che hanno intensificato i propri attacchi e Daesh che cerca di espandere la propria presenza nella parte orientale del paese (The Guardian). Proprio sabato c’è stato il più sanguinoso attentato degli ultimi 15 anni: 80 morti e 231 feriti, di cui alcuni gravi. Colpiti i partecipanti a una manifestazione della minoranza Hazara. L’attacco è stato rivendicato da Daesh. (The Guardian)

Iraq. Baghad, un’autobomba uccide almeno 21 persone e ne ferisce più di 32 all’ingresso della città, nel nordest della capitale. L’attentato non è ancora stato rivendicato, ma si sospetta sia opera di Daesh. All’inizio del mese un attacco suicida del sedicente Stato Islamico aveva ucciso 292 persone nel centro di Baghad. (Al Jazeera)

Turchia. Mandato d’arresto per 42 giornalisti. Continuano gli arresti e le purghe post-golpe fallito, continua la restrizione delle libertà. (Al Jazeera)

USA, Florida. Due morti e almeno 16 feriti in una sparatoria in un locale di Fort Myers che ospitava una festa per adolescenti. Tre persone sono state arrestate. La polizia sta ancora cercando di determinare le motivazioni della sparatoria. Sei settimane fa, un uomo armato ha sparato in un locale LGBT a Orlando, uccidendo 49 persone. È la sparatoria di massa più grave nella storia degli Stati Uniti. (BBC News)

MASSA E POTERE. DA SPONDA A SPONDA.

USA. Hillary Clinton ha scelto ufficialmente Tim Kaine come proprio running mate per il ticket presidente-vicepresidente. Kaine è visto come un politico bipartisan, capace di comunicare con i repubblicani su tematiche comuni (The Guardian). Da domani fino al 28 luglio si terrà a Filadelfia la Convention nazionale dei Democratici, scossa, però, da un nuovo scandalo mail. Ieri, infatti, WikiLeaks ha pubblicato 19.000 email, forniate da un hacker russo, dei membri del Comitato Nazionale dei Democratici (DNC), contenenti scambi su come favorire la Clinton rispetto a Sanders. Si parla di pubblicare un articolo contro i sostenitori del senatore del Vermont o mettere in discussione la sua fede ebraica. WikiLeaks ha in programma di pubblicare altre email (The Guardian). Intanto, in seguito allo scandalo, Debbie Wasserman Schultz, presidente del Comitato Nazionale dei Democratici, ha annunciato le proprie dimissioni, che verranno rese effettive subito dopo la convention. Ha commentato Bernie Sanders: “Debbie Wasserman Schultz ha preso la decisione giusta per il futuro del Partito Democratico. La dirigenza del partito deve sempre rimanere imparziale nel processo di nomina del candidato. E questo non è avvenuto nella corsa del 2016”. (The Guardian)

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