La sinistra non è andata benissimo, ma il Pd ha perso clamorosamente, sia in Sicilia sia ad Ostia: questo è il risultato. La cosa indecente è che, subito, si è visto il Pd addossare ad altri la colpa del suo disastro: a Grasso ed a Mdp, in particolare. E’ sempre colpa di qualcun altro, mai (proprio mai) che a Renzi ed al suo codazzo venga il dubbio di aver sbagliato qualcosa, visto che dopo le europee del 2014 hanno sempre – sempre! – perso: amministrative del 2015, amministrative del 2016, referendum costituzionale, amministrative della primavera 2017, infine elezioni in Sicila e ad Ostia. Ma perché Grasso avrebbe dovuto accettare la candidatura in Sicilia che il Pd gli proponeva, se non condivideva quello che il Pd andava maturando, cioè l’alleanza con Alfano e con quelli che erano alla sua corte, e che poi lo ha condotto ad uscire dal partito del quale non condivideva più, come ha detto, “né il metodo né il merito” delle cose che faceva? E perché Mdp avrebbe dovuto accettare le posizioni del Pd se non le condivideva, perché allora non il contrario? Mdp ha deciso, coraggiosamente e coerentemente, di assumersi in proprio i rischi e di percorrere la sua strada. Ora il Pd dice: ma se voi non venite con noi, se dite male delle cose che facciamo, poi per forza il Pd perde! Ci sarebbe da ridere, se non fosse da piangere: sembra la marionetta che diceva al suo antagonista di star fermo, altrimenti lui non riusciva ad infilzarlo. Ma veramente si può pensare che queste siano argomentazioni credibili?
Io dico che qualunque rinnovamento, qualunque inizio di riscatto del centro-sinistra non può non passare dall’eliminazione politica di Renzi: perché Renzi è quello che è sempre stato e con lui non si potranno mai fare – lui non sarà mai disponibile a fare – cose diverse da quelle che ha fatto dal 2013 in poi; con lui o non si riuscirà a fare alcun accordo per politiche diverse, sul piano economico e sociale, oppure lui si chiamerà fuori da un accordo di questo genere. E senza politiche diverse l’Italia va incontro a situazioni di grande difficoltà, con rischio addirittura per la tenuta sociale del Paese. Se il Pd non lo capisce, e non si muove alla svelta a porre rimedio, andrà nel baratro, come ormai molteplici esperienze hanno puntualmente dimostrato. E l’Italia sarà consegnata alla destra o al qualunquismo populista. I tempi sono molto stretti.