Pietro Grasso

Liberi(e)Uguali, un simbolo dedicato a chi …

“Dedicato a chi –
non ha mai smesso di combattere –
a chi ha un obiettivo da raggiungere –
a chi non ha paura mai di vivere, vivere, vivere –
Dedicato a noi –
che siamo pronti per cambiare il mondo –
noi che siamo ancora in grado di sognare –
noi che abbiamo tutto quanto da vivere, vivere, vivere”

Lo scorso 3 dicembre è nato ufficialmente il nuovo soggetto politico “Liberi e Uguali” sulle suggestive note di “Dedicato a chi” di Lelio Morra.
Ieri sera, nella giornata in cui Salvini è sceso in piazza per dire no allo Ius Soli e Renzi ha rilasciato un intervista al veleno che suona come un disco rotto, Pietro Grasso ha mostrato il volto del soggetto politico Liberi e Uguali e, sopratutto, il simbolo.
Quelli che abbiamo alle spalle sono stati mesi di passione, sacrifici e di battaglie che si sono concluse nel miglior modo possibile, mesi in cui cittadine e cittadini si sono rimboccati le maniche e da diversi punti di vista ed esperienze hanno lottato per arrivare a dare un’offerta politica nuova, innovativa e di sinistra alle prossime elezioni. In questo simbolo sono riassunti tutti i sacrifici e le passioni di questi mesi, ci sono i valori, la visione del mondo, la voglia di lottare per la libertà e l’uguaglianza.
Premetto che non ero per niente fiducioso circa la presentazione del nuovo simbolo, da sempre la Sinistra si caratterizzata per dare poco valore all’immagine. Il simbolo rappresenta, invece, un elemento importante con cui presentarsi ai cittadini, un elemento a cui si attribuisce la possibilità di evocare un valore ulteriore, più ampio e astratto rispetto a quello che normalmente rappresenta.
Il termine “simbolo” deriva dall’unione del prefisso greco “insieme” con il verbo “getto”, letteralmente significa quindi “mettere insieme“, dando risalto al significato profondo dell’unità.
Per questo il simbolo per la sinistra è un elemento essenziale e ieri Grasso e la lista “Liberi e Uguali” hanno dato dimostrazione di tenerci, di aver studiato come, quando e in che termini elaborare e presentarlo agli italiani.
C’è da sottolineare che sia sui social sia relativamente agli ascolti televisivi, l’operazione è riuscita molto bene: da ore, infatti, si discute positivamente e negativamente del simbolo “liberi e uguali”, sui social si sono verificati dei picchi importanti attorno agli hashtag #chetempochefa, #liberieuguali e #pietrograsso ed, infine, lo share della trasmissione è in perfetta linea con gli ascolti fatti durante le ospitate di Berlusconi e Renzi.

Il simbolo della futura lista di sinistra racchiude in se molti significati, evoca grandi battaglie del passato e una visione chiara del futuro: può essere definito un simbolo di libertà e uguaglianza, le cui caratteristiche principali sono lo sfondo Rosso (amaranto in particolare, ma come sappiamo l’amaranto è un colore tra il rosso scarlatto e il cremisi che é una tonalità di rosso luminosa e chiara), il colore della passione e del coraggio.
Parte di non secondaria importanza del simbolo le tre foglie che compongono una “E” che sono state definite dallo stesso Grasso in questo modo: «Ci sono alcune foglioline, a forma di E, che indicano l’ambiente e le donne presenti nel nostro movimento e il ruolo che svolgono nel Paese».

In quel simbolo è riassunto tutto del nuovo soggetto politico. Si porterà avanti una battaglia radicale e chiara per la libertà e l’uguaglianza di tutti, nessuno escluso, che guarda ai tanti che non ce la fanno e non ai pochi che ce l’hanno fatta, che punta su rivoluzione verde e parità di genere. Una battaglia chiaramente posizionata e radicata nei valori della Sinistra e guidata da Pietro Grasso, un uomo delle istituzioni, dal sorriso umile e lo sguardo autorevole.
Finalmente, quindi, sulla scheda elettorale tornerà il rosso (o amaranto che dir si voglia), il rosso di Liberi e Uguali e di tutti gli uomini e donne che consumeranno le suole delle proprie scarpe per ascoltare i problemi degli italiani e far conoscere il programma di riscatto per il paese.
Finalmente le piazze italiane, durante la campagna elettorale, torneranno a riempirsi di rosso, il rosso di bandiere tenute da mani forti di uomini e donne con i piedi per terra che orgogliosamente sventoleranno trasportate dal vento, verso il futuro.

Ieri sera Pietro Grasso ha dunque ben riassunto quale sarà il contenuto e il contenitore di questo progetto; nelle prossime settimane verrà definito nei dettagli il programma. Uno dei pochi punti fermi e chiari di queste ore è che gli italiani hanno capito che non si tratterà di un ridotta rancorosa di sinistra, ma di un grande progetto ambizioso e lungimirante, più grande di tutti noi, come le parole stesse di Grasso testimoniano: “Ho una visione più ampia che quella di guidare una ridotta di sinistra. Penso a una ricostruzione della sinistra e quindi del Paese”.
Sarà un progetto che bene ha riassunto anche Pippo Civati: “Femminile, plurale e costituzionale”.

Una volta definito tutto ora bisognerà mettersi in cammino per l’Italia e tutti i suoi problemi, avendo ben presente il nostro faro: secondo le stime Istat infatti, in Italia vi sono 1.619.000 famiglie in condizioni di povertà assoluta e 2.734.000 famiglie in condizioni di povertà relativa. In totale oltre 13 milioni di italiani vivono in povertà.
Questo sarà il faro e la ricetta per uscire dallo stallo di questi anni dovrà essere chiara e radicale come il suo simbolo: Investire su scuola, ricerca e università, puntare sugli investimenti per rimettere in moto l’economia e il tessuto produttivo, riscattare e liberare le energie delle giovani generazioni.

In conclusione, il rosso sarà il colore che meglio rappresenterà questa battaglia: testimonia che vitalità, come sinistra e come paese, rappresenta la fragilità e la bellezza umana (come in quei momenti della vita in cui la nostra faccia arrossisce quando siamo emozionati), è il colore del sangue che scorre nelle nostre vene, è il colore dell’amore, come cantava Pieragnelo Bertoli.
E allora alziamo le nostre bandiere, e cantiamo sulle note e con le parole scritte dal giovane Lelio Morra:

“Niente dà libertà più di essere se stessi – quel che sei si riflette nei tuoi gesti – non esiste obiezione ed i fatti sono questi – la passione non ha mai compromessi – E servirà crederci – anche quando il mondo crollerà – o il traguardo sembrerà lontano – anche il cielo più nero prima o poi vedrai ritornerà sereno”

Nella foto di copertina: Pietro Grasso presenta a “Che Tempo che fà” il simbolo di Liberi e Uguali

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