
Pietro Grasso: La sanità pubblica è un diritto universale
Abolizione del superticket, riduzione dei ticket, assunzione di 40mila medici e operatori sanitari, garantire su tutto il territorio nazionale il diritto alla salute:
Sono i principali punti del Piano per la Sanità proposto da Liberi e Uguali, illustrati da Pietro Grasso questa mattina nel corso di una visita all’ospedale di Vibo Valenzia. “La salute – ha detto il leader di LeU – non si paga, deve tornare ad essere un diritto per tutti. E dobbiamo tornare a fare in modo che ci sia un abbattimento delle liste d`attesa. Non vogliamo più una sanità privata e pretendiamo ci sia l’assunzione di 40 mila tra medici e operatori sanitari, vogliamo ridurre i superticket e che si torni ad investire nelle strutture ospedaliere e in tecnologie diagnostiche avanzate“. Il documento programmatico di Liberi e Uguali sulla sanità (“La salute non si paga)”, prevede anche un piano per la formazione dei medici di famiglia e dei pediatri, perché, è scritto, “se non si agisce ora, il sistema entrerà in crisi nei prossimi 4 anni”. Il programma di Liberi e Uguali prevede anche il sostegno alla diffusione dei farmaci generici per abbattere i costi per i cittadini, considerando che “l’Italia è al penultimo posto in Europa nell`impiego dei farmaci generici“. Secondo LeU è necessario stipulare nuovamente i contratti nazionali della medicina dei servizi “per rafforzare servizi di vaccinazione, agli anziani, i consultori e le altre strutture territoriali“.
LeU chiede inoltre la piena attuazione della legge 194 sull’interruzione di gravidanza e un piano di azione specifico per la salute mentale.”In Italia – si sfa notare – la sofferenza psicologica è aumentata a partire dagli anni della crisi economica“. Per LeU la sanità in Italia è una vera e propria emergenza. “Dodici milioni di italiani rinunciano alle cure a causa di costi sempre più elevati, di ticket che superano il prezzo delle prestazioni private, di liste d`attesa troppo lunghe, della mancanza di presidi sanitari sul territorio. Bisogna interrompere questa privatizzazione di fatto del sistema sanitario e riportare il finanziamento alla sanità nella media europea“. Una “specifica emergenza” riguarda il Mezzogiorno: “L’aspettativa di vita è tornata ad essere quella del dopoguerra e l’emigrazione sanitaria tocca livelli record“. Per LeU in generale, “vanno sostenute scelte che aiutano a migliorare la salute di tutti noi: riconversione verde delle industrie, lotta all`inquinamento urbano, prevenzione degli incidenti sul lavoro, educazione alimentare“.
Grasso ha parlato anche del progetto relativo alla costruzione del nuovo ospedale di Vibo Valentia. “Questa struttura promessa da 10 anni – ha detto – vede adesso una situazione in cui manca l`esproprio dei terreni e allora ci si chiede quando verrà realizzata. Io penso che i cittadini di Vibo e tutti i calabresi hanno diritto alla salute. Non possono esserci solo alcune regioni ad avere una sanità di eccellenza e il resto dell`Italia con una di serie B. E con gente che muore proprio per carenze sanitarie”
Sul programma per la sanità di Liberi e Uguali interviene, con una nota stampa, anche il presidente della Toscana Enrico Rossi.
«È il tempo di rilanciare la sanità pubblica. Non è un problema di risorse. È una questione di scelte. Il servizio sanitario nazionale è una delle grandi conquiste di civiltà del nostro paese e costituisce un punto di riferimento imprescindibile per chi si trova in sofferenza sociale e come tale va consolidato e rilanciato. Per troppo tempo la sanità pubblica è stata penalizzata a vantaggio di quella convenzionata e integrativa, con evidente aumento del peso sulla fiscalità generale. La spesa sanitaria è ferma da anni ed è necessario riportarla alla media dei paesi dell’Europa occidentale. È stato lasciato troppo spazio a forme integrativa che hanno pesato sulle casse dello Stato e dei cittadini e che ora dobbiamo limitare e controllare con severità. Rilanciare il servizio sanitario nazionale è dunque la priorità. E il programma di Liberi e Uguali va decisamente in questa direzione. E’ possibile ridurre gli sprechi ed è possibile investire. In strutture, in tecnologie, in personale, nella farmaceutica. Proponiamo di abolire il superticket e rimodulare le fasce a pagamento. Promuoveremo una nuova politica del farmaco per ridurre spese e costi sociali, investendo sui generici e su quelli innovativi in modo da eradicare malattie fino a poco tempo fa incurabili e contrastare pressioni indebite e speculazioni corporative. Occorre potenziare il sistema, innovando e investendo; assumendo 40mila giovani medici e infermieri e rinnovando i contratti, per combattere la precarietà, superare la carenza di servizi sanitari diffusi sul territorio, ridurre il ricorso ad appalti esterni. Destineremo 5 miliardi in 5 anni per il rinnovamento tecnologico e l’edilizia sanitaria. Per ridurre le liste di attesa è necessario compiere quel salto che fino ad ora nessuno ha avuto il coraggio di fare: abolire gradualmente l’intramoenia. Perché non è più tollerabile che un cittadino si senta dire che se paga avrà la prestazione domani, altrimenti dovrà attendere mesi. Sulla sanità bisogna decidere da che parte stare. Noi di Liberi e Uguali abbiamo scelto e ci impegneremo per rafforzare la sanità pubblica e per renderla davvero più giusta e universale».
Chiude la giornata di LeU sulla sanità, Pierluigi Bersani: “Il sistema sanitario universalistico sta perdendo colpi. Se non si interviene su investimenti, riorganizzazione, turnover, accessi al sistema, le cose ci porteranno dove non vogliamo andare: ad un sistema in cui si cura veramente solo chi ha i soldi“.
L’altro “punto” di oggi
Rossella Muroni: l’economia circolare fra le priorità nel programma
Se dopo il 4 marzo fossero affidate a Liberi e uguali responsabilità di governo “sicuramente la priorità sarebbe l’economia circolare” e “il primo passo sarebbero i decreti per aiutare a riconoscere le materie prime seconde“. La coordinatrice della campagna elettorale e candidata di Leu Rossella Muroni, ex presidente di Legambiente, lo scrive nel numero di febbraio della “Nuova ecologia“. Muroni auspica che il programma di LIberi e Uguali sia a “reazione biochimica”: “Innestare temi di modernità sui valori tradizionali della Sinistra, credo sia una chiave innovativa nell`affrontare alcune questioni.Siamo convinti che la ricetta ambientale possa essere un nodo fondamentale per risolvere le diseguaglianze, di cui l`inquinamento ambientale è una delle forme più evidenti“. Sul gasdotto Tap in Puglia “quello che non mi convince – dice Muroni – è che nessuno mi dimostra che fare il Tap ci aiuterà a uscire entro il 2050 dalla dipendenza dei fossili. Non c`è un piano reale o concreto, una road map precisa su come questo Paese abbandonerà le fonti fossili. Siamo sempre vent’anni indietro“. Le rinnovabili, osserva, “negli ultimi anni vanno con il freno tirato, perché non ci si crede più. L`altro grande tema è quello della mobilità sostenibile: bisogna fare un grande piano per le città italiane, i sindaci non possono essere lasciati soli. È necessario che le città metropolitane seguano tutte insieme una strategia che va dalla messa al bando dei diesel, alla mobilità elettrica, alla ciclabilità. Questo ci aiuta a far vivere meglio i cittadini, ad abbattere l`inquinamento e a risolvere il problema dei costi sanitari, un tema di uguaglianza, diritti e di libertà“. Il “grande tema dei rifiuti“, conclude Muroni “a Roma ma non solo, è centrale. Bisognerà ricucire i rapporti, le relazioni con il territorio, attraverso le associazioni. Infine, il fatto che gli impianti dei rifiuti diventino dei punti sensibili per contestare lo Stato, la Regione o l`istituzione di turno, vuole dire che è un punto di debolezza. Perché c’è una mancanza di trasparenza e di controllo“.