Pd, il dovere di cambiare. Ascoltate i giovani-giovani
A scrivere è uno nato negli anni Novanta, il Presidente del Consiglio e i suoi fedelissimi si muovono all'interno dei settanta. Li voglio ancora più “giovani"? Neonati? No non è questo. Li trovo già appassiti è vero, ma qua non c'entra l’anagrafe. Semplicemente: c'era da aspettarselo.
Michele Ciliberto: il problema del Pd è lo spartito
Il problema del Pd è lo spartito. I dirigenti devono riuscire a costruire un grande spartito che spinga i militanti e, quindi, l’Italia a dare il meglio di se. Quello che non sta facendo Renzi. Michele Ciliberto, ordinario presso la Scuola Normale Superiore di Pisa, usa metafore calcistiche per parlare del Pd, di Renzi, di Rossi.
Se c’é qualcosa da dire ancora, se c’é qualcosa da fare
"Se Renzi ha a cuore la tenuta del PD ne lasci la guida, tenendo quella del governo, e permetta al partito di porsi in un'ottica dialettica con l'esecutivo, condizione necessaria per poter dialogare e trovare mediazioni nei territori con chi si riconosce nel centrosinistra, ma non nel governo nazionale"
Lo spazio a sinistra
Lo spazio politico a sinistra dopo il voto, quello spazio che parte dalla minoranza interna del PD e arriva nel vasto (per numero di soggetti) campo a sinistra del PD. Il dato che emerge dal primo turno delle amministrative è che questo spazio denso di soggetti politici è, invece, scarso di elettori.
Domenica si vota per i comuni, non per il referendum
Voto quasi nascosto quello di domenica, sopraffatto dal dibattito sul referendum istituzionale. Eppure sono in gioco le principali città italiane e anche gli assetti politici. Il voto infatti determinerà non solo la qualità del rapporto fra governo e minoranze, ma anche le dinamiche all'interno dei diversi campi politici.
Io voterò No
Nel PD non ci sono solo gli entusiasti e sono in tanti ad avere delle perplessità su diversi aspetti di questa riforma. Io voterò No. Per ragioni di merito e non condivido l'idea che un Governo metta la sua testa sul patibolo facendo del referendum un voto pro o contro l'esecutivo. E' un atteggiamento dannosso per il PD e il Governo.
Anziani fragili, Berlinguer non dimenticava
Anziani fragili, Berlinguer non dimenticava. Nel 1981 ritenne strategico intervenire a un convegno sugli anziani e spiegò perché il Pci includeva già allora “il problema degli anziani tra quelli che oggi hanno una rilevanza decisiva per la classe operaia, per i lavoratori, per la sorte presente e futura dell’intera società”
Il manipolo è il mio mestiere
Abbiamo appreso con grande stupore dell’intervento che l’A.D. di Enel ha fatto ieri a Roma agli Studenti della Luiss. “Un’azienda si governa col terrore, è sufficiente instillare paura” ha sentenziato il manager che si è trovato su un piatto d’argento una Azienda eccellente corredata per di più del Codice Etico, dove i precedenti A.D. nominati…
Renzi/Verdini, una scelta perdente e rischiosa
Il Pd si incontra con una delegazione di Ala (Verdini). E' una scelta che Enrico Rossi, candidato alla segreteria del Pd, non condivide, per ragioni politiche e perché la ritiene perdente e rischiosa.
La crisi del Brasile, un bivio aperto nel futuro dell’America Latina
O LADO BRILHANTE DOS POBRES (Il lato splendente dei poveri), era titolo di una pubblicazione della Fondazione Getulio Vargas che mostrava il rapido effetto di “ascensore sociale” generato dalle politiche socio economiche dei governi Lula. Utilizzando in copertina l’icona immortale della celebre immagine dell’album “The dark side of the moon” dei Pink Floyd, la ricerca…
Rimettere il mondo sui piedi. Intervista a Michele Ciliberto
La battaglia per cambiare il Pd. La sfida di Rossi a Renzi. Ne parliamo con il professor Michele Ciliberto. La battaglia va condotta da dentro il Pd. Partendo dall'analisi materiale delle cose, rimettendo il mondo sui piedi, riproponendo alcuni grandi temi e un’esigenza di socialismo inteso come maggiore uguaglianza.
Si, no, no astensione
Il referendum sulle trivellazioni in Adriatico. Il Pd ha fatto la scelta peggiore: ha deciso di non decidere, ha indicato l'astensione. Si vuole vanificare la volontà dei consigli regionali. Lo fa con arroganza, come non accadeva dal 2011