Che fine ha fatto la “meglio gioventù”?
Quelle immagini di Amatrice interamente distrutta, di Accumoli rasa al suolo, di decine di frazioni isolate e distrutte; quelle immagini non ce le toglieremo mai dalla nostra mente. Come non ci toglieremo mai dal nostro cuore le immagini dei soccorritori, delle donne e degli uomini della Protezione Civile, dei Vigili del Fuoco, del 118, delle…
Pd, che fare tra un congresso e l’altro?
Nove agosto 2016, Festa dell’Unità di Bosco Albergatti (Modena). Parla Matteo Renzi: “Si chiamava festa democratica, ora si chiama Festa dell’Unità, perché noi alla nostra radice teniamo, perché non abbiamo paura del nostro passato. Ma a tutti quelli che vogliono cambiare la linea del Pd o il segretario dico che questa è casa vostra ed…
Se il Pd ripartisse dal Sud per ritrovare il filo della propria esistenza ed utilità?
Il Mezzogiorno non può più aspettare. La disoccupazione è troppa e mancano politiche pubbliche e investimenti. Forse se il PD e la sinistra ripartissero di qua' troverebbe il filo della propria esistenza e utilità e capirebbe anche perché perde credibilità, voti ed elettori.
La “follia” rivoluzionaria di Enrico Rossi
Nestore Pirillo, professore emerito di Storia della Filosofia a Trento, allievo di Sarte, scrive sul libro di Enrico Rossi "Rivoluzione socialista. Idee e proposte per salvare l'Italia". Rossi, "con accento erasmiano - scrive Pirillo - compara la propria scelta di concorrere alla segreteria del PD ad una follia".
Michele Ciliberto: il problema del Pd è lo spartito
Il problema del Pd è lo spartito. I dirigenti devono riuscire a costruire un grande spartito che spinga i militanti e, quindi, l’Italia a dare il meglio di se. Quello che non sta facendo Renzi. Michele Ciliberto, ordinario presso la Scuola Normale Superiore di Pisa, usa metafore calcistiche per parlare del Pd, di Renzi, di Rossi.
La “follia” di un leader
La Direzione Pd di ieri sarà ricordata come il momento politico della follia di un leader. Le opposizioni hanno avanzato proposte ragionevoli e, con Rossi, una piattaforma che potrebbe essere la base di un governo della sinistra che vuole contendere voti e consenso ai populisti. Renzi ha scelto la solita strada.
La direzione nazionale dei rinvii, ma non è stata come le altre
La riunione della Direzione nazionale del Pd per analizzare i risultati, negativi, dei ballottaggi. Era stata rinviata dopo il referendum inglese sul Brexit. Relazione e conclusioni del segretario Matteo Renzi. Si segnalano gli interventi di Fassino, Pollastrini, Cuperlo e, soprattutto, quello di Enrico Rossi.
Rossi a Renzi: serve un ufficio politico
Enrico Rossi a Matteo Renzi dopo le amministrative: "Chiedo di creare un organismo collegiale, che rappresenti al di là del loro peso tutte le aree del partito, le personalità e i territori. Il pluralismo del Pd potrà così esprimersi e confrontarsi nel merito, uscendo da schemi e contrapposizioni precostituite".
La lezione delle amministrative sulla rottamazione
Non aver rottamato le politiche della terza via ha significato una scelta di campo rivelatasi perdente. La retorica dell’Italia che ce la fa esce punita dalle urne perché troppe sono oggi le persone che invece non ce la fanno e che non si riconoscono né in Marchionne, né nella politica del tweet, né dello show perenne.
Analisi del voto nel giorno del compleanno di un’amica
E’ dunque finito il renzismo? Non lo so, credo nessuno lo sappia. Se proprio devo scommettere un paio di Euro direi di no. Quella che forse è finita è la stagione del renzismo sognante. La fine dell’innocenza del popolo della Leopolda.
Rossi dopo i ballottaggi: mi candido per spostare a sinistra il Pd
Enrico Rossi già nella notte, a ballottaggi ancora non ultimati, ma già delineati con nettezza, era intervenuto con un post su Facebook: “Il risultato elettorale è molto negativo e doloroso. Il Pd ha perso la connessione con una parte importante del suo popolo. Io dico che occorre unità, umiltà e ascolto della nostra gente per…
PD, la sinistra non si abolisce
Diciamola piatta: la sinistra non si abolisce. Solo Renzi, unico nel mondo, crede che ormai la partita non sia più fra destra e sinistra perché è tutto un gran mischione. La partita, invece, resta solo quella. E anche il grillismo è figlio di quella partita, tant’è che quando deve scegliere, sceglie la destra.