Andando oltre il v(u)oto
Cosa deve fare il Pd? Ritenere le elezioni un incidente di percorso, diventare ancora più aggressivi nella campagna referendaria e affidarci mani e piedi al leader; oppure bisogna cambiare rotta, una coalizione di centro sinistra più larga ed abbandonare la sciagurata operazione "Alfano-Verdini"?
Lo spazio a sinistra
Lo spazio politico a sinistra dopo il voto, quello spazio che parte dalla minoranza interna del PD e arriva nel vasto (per numero di soggetti) campo a sinistra del PD. Il dato che emerge dal primo turno delle amministrative è che questo spazio denso di soggetti politici è, invece, scarso di elettori.
Rossi chiede una svolta o “il ciclo di Renzi rischia di essere già finito”
Huffington Post intervista Enrico Rossi, presidente della Toscana e candidato alla segreteria del Pd. Il titolo dell’intervista contiene due notizie, la prima “Renzi cambi o rischia di essere già finito”, la seconda “A Napoli ripartiamo da Bassolino".
Quando la sinistra fa la sinistra, vince, come a Cagliari
Quando la sinistra fa la sinistra, viene riconosciuta come tale e premiata. Come a Cagliari. Quando la sinistra si traveste da destra, perde. Come a Napoli. Ma il risultato di Zedda esce dallo schema interpretativo della realtà di Renzi e, ancor più, dalla sua “narrazione” del partito che ha voluto costruire.
Rossi: “Prima i ballottaggi, ma apriamo un confronto sereno sul partito”
"La sfida è ai ballottaggi. Ma il PD va male. Il popolo di sinistra si mobiliti votando i candidati della sinistra e del centrosinistra. Spostare il partito verso il centro politico e sociale e allearsi con Verdini ci disconnette dal nostro popolo. Ci vuole un PD più a sinistra"
Con questo Renzi di oggi non vinceremo più
Oggi ha perso e sta iniziando una rovinosa caduta il riformismo senza valori e senza visione. Potrà vincere al referendum , ma potrebbe perdere le politiche. Di Maio è all’angolo, ma soprattutto c’è Stefano Parisi. Noi con questo Renzi qui , quello di questi mesi, non vinceremo più.
Domenica si vota per i comuni, non per il referendum
Voto quasi nascosto quello di domenica, sopraffatto dal dibattito sul referendum istituzionale. Eppure sono in gioco le principali città italiane e anche gli assetti politici. Il voto infatti determinerà non solo la qualità del rapporto fra governo e minoranze, ma anche le dinamiche all'interno dei diversi campi politici.
No, la riforma non è monocamerale
La riforma del Senato: siamo di fronte ad un ircocervo di incerta e debole identità, le cui prerogative e i cui poteri si profilano già in partenza assai fragili: una delle soluzioni peggiori immaginabili al pur serio problema del bicameralismo paritario.
I post di Macaluso: per una crisi “virtuosa” del Pd
"La politica che non c'è", un anno di post di Emanuele Macaluso. Come continuare a fare comizi e a scrivere di politica sulla piazza di Facebook. La presentazione a Firenze, presente lo stesso autore, insieme a Sergio Staino, Donatella Campus ed Enrico Rossi.
Il passato non può cambiare, per fortuna
il passato non può cambiare, per fortuna. Lanfranco de Franco scrive sull'uso, strumentale, che la maggioranza del Pd sta facendo di esponenti dell'Anpi e di grandi leader del Pci, Berlinguer, Ingrao e Nilde Jotti, con l'unico intendo di dividere e non unire, sfruttando frasi parziali e decontestualizzate a sostegno della riforma.
Io voterò No
Nel PD non ci sono solo gli entusiasti e sono in tanti ad avere delle perplessità su diversi aspetti di questa riforma. Io voterò No. Per ragioni di merito e non condivido l'idea che un Governo metta la sua testa sul patibolo facendo del referendum un voto pro o contro l'esecutivo. E' un atteggiamento dannosso per il PD e il Governo.
La disintermediazione triste
C’è grande confusione sotto il cielo del pianeta renziano. Il caso della Toscana. Non si può ancora esprimere un giudizio consolidato. Vorremo però sperare che tra renzismo e localismo, potenze disintermediate, via sia ancora spazio per un vero regionalismo e per una democrazia che decide, ma che oltre a decidere democratizza il potere.