PD, la sinistra non si abolisce
Diciamola piatta: la sinistra non si abolisce. Solo Renzi, unico nel mondo, crede che ormai la partita non sia più fra destra e sinistra perché è tutto un gran mischione. La partita, invece, resta solo quella. E anche il grillismo è figlio di quella partita, tant’è che quando deve scegliere, sceglie la destra.
Pd, se si rompe a sinistra ecco che succede
La stella di Renzi non rifulge più dopo la tornata amministrativa. E' presto per dire se stia tramontando, ma certamente è molto meno splendente. Cioè ha dimostrato di essere soggetto anche lui al logoramento cui ha sottoposto la vecchia politica che Renzi ha inteso rottamare
Andando oltre il v(u)oto
Cosa deve fare il Pd? Ritenere le elezioni un incidente di percorso, diventare ancora più aggressivi nella campagna referendaria e affidarci mani e piedi al leader; oppure bisogna cambiare rotta, una coalizione di centro sinistra più larga ed abbandonare la sciagurata operazione "Alfano-Verdini"?
Se c’é qualcosa da dire ancora, se c’é qualcosa da fare
"Se Renzi ha a cuore la tenuta del PD ne lasci la guida, tenendo quella del governo, e permetta al partito di porsi in un'ottica dialettica con l'esecutivo, condizione necessaria per poter dialogare e trovare mediazioni nei territori con chi si riconosce nel centrosinistra, ma non nel governo nazionale"
Lo spazio a sinistra
Lo spazio politico a sinistra dopo il voto, quello spazio che parte dalla minoranza interna del PD e arriva nel vasto (per numero di soggetti) campo a sinistra del PD. Il dato che emerge dal primo turno delle amministrative è che questo spazio denso di soggetti politici è, invece, scarso di elettori.
Quando la sinistra fa la sinistra, vince, come a Cagliari
Quando la sinistra fa la sinistra, viene riconosciuta come tale e premiata. Come a Cagliari. Quando la sinistra si traveste da destra, perde. Come a Napoli. Ma il risultato di Zedda esce dallo schema interpretativo della realtà di Renzi e, ancor più, dalla sua “narrazione” del partito che ha voluto costruire.
Rossi: “Prima i ballottaggi, ma apriamo un confronto sereno sul partito”
"La sfida è ai ballottaggi. Ma il PD va male. Il popolo di sinistra si mobiliti votando i candidati della sinistra e del centrosinistra. Spostare il partito verso il centro politico e sociale e allearsi con Verdini ci disconnette dal nostro popolo. Ci vuole un PD più a sinistra"
Con questo Renzi di oggi non vinceremo più
Oggi ha perso e sta iniziando una rovinosa caduta il riformismo senza valori e senza visione. Potrà vincere al referendum , ma potrebbe perdere le politiche. Di Maio è all’angolo, ma soprattutto c’è Stefano Parisi. Noi con questo Renzi qui , quello di questi mesi, non vinceremo più.
Domenica si vota per i comuni, non per il referendum
Voto quasi nascosto quello di domenica, sopraffatto dal dibattito sul referendum istituzionale. Eppure sono in gioco le principali città italiane e anche gli assetti politici. Il voto infatti determinerà non solo la qualità del rapporto fra governo e minoranze, ma anche le dinamiche all'interno dei diversi campi politici.
Le voragini politiche e le voragini reali
Mi ha colpito una frase che il Presidente del Consiglio ha pronunciato alcuni giorni fa parlando dell’imminente voto per le elezioni amministrative. Con le elezioni comunali si sceglie “chi deve a mettere a posto le strade e governare i servizi, non chi sta al governo del Paese“. Come spesso avviene nella retorica del capo del…
Il governo delle acque
Siamo molto preoccupati, abbiamo a cuore il governo delle acque, la pulizia degli argini, la tenuta delle spallette. Sappiamo quanto siano importanti l’Arno e il reticolo di fiumi toscani che scorrono tra Firenze e Roma.
Il manipolo è il mio mestiere
Abbiamo appreso con grande stupore dell’intervento che l’A.D. di Enel ha fatto ieri a Roma agli Studenti della Luiss. “Un’azienda si governa col terrore, è sufficiente instillare paura” ha sentenziato il manager che si è trovato su un piatto d’argento una Azienda eccellente corredata per di più del Codice Etico, dove i precedenti A.D. nominati…